Pasqua significa risorgere, ripartire dopo una caduta, rialzarsi e riprendere il cammino. Facendo esperienza della caduta.
Pasqua, dal greco pascha, significa proprio <passare oltre>. Oltre le nostre convinzioni, i nostri limiti, i nostri errori, i nostri confini. Passare oltre per rinascere.
Rinascere, ovvero alzare ognuno la propria ‘pietra d’ingresso dal sepolcro’, mettendo via tutto ciò che ci trattiene, per tornare a ‘nuova vita’. Una vita arricchita da nuove e diverse consapevolezze. Maturate attraverso il passaggio dentro i nostri sepolcri; un passaggio necessario perché il cambiamento sia veramente generativo.
Ed allora costruiamola questa nostra Pasqua. Come individui e come comunità.
Questi anni di eccezionale crisi, dovuta alla pandemia, hanno cancellato vite, fermato attività, distrutto economie, reso instabile la situazione lavorativa di tanti. Dietro ognuno dei numeri snocciolati in questo anno ci sono vite umane, ci sono Persone, ci sono famiglie, ci sono saracinesche chiuse, contratti di lavoro annullati. Ci sono disperazioni, allontanamenti, dolori. Tanti hanno perso qualcuno o qualcosa.
Tutti abbiamo perso qualcosa, a volte anche semplicemente un’abitudine, es anche quella perdita, per quanto banale, disorienta e chiede nuovi punti di riferimento.
Tutti abbiamo avuto modo di riflettere su alcuni valori e su quanto non ci eravamo accorti quanto erano importanti per noi alcune cose. Di quanto erano essenziali alcuni legami.
La crisi pandemica ci ha costretti a misurarci con la perdita, il fallimento, la paura, l’insicurezza, la fragilità, l’incomprensione per qualcosa che non conoscevamo e che non abbiamo capito per tempo. Ci ha insegnato il senso dell’imprevisto e fatto convivere con l’incertezza e l’instabilità. Ci ha svelato la frangibilità dell’esistenza.
La pandemia prima, la guerra oggi, ci hanno colpito in modo collettivo ed individuale. Mettendoci davanti alla necessita di fare il conto con il significato di tante cose. Ci siamo ritrovati smarriti e vulnerabili, ed abbiamo dovuto abituarci ad altri ritmi, ad addormentarci con le paure dell’insicurezza ma anche con nuove consapevolezze.
Ci hanno messo di fronte alla più forte di tutte le prove: il confronto con il valore della vita. Oltre ogni divisione. Il valore di recuperare la relazione con gli altri per dare un senso a noi stessi.
Da queste nuove consapevolezze proviamo adesso a ripartire. Non dando più per scontato quello che accade. Ma imparando a stare dentro le cose. Ad assumerci la responsabilità del cambiamento.
Questo momento é un po’ come una eterna quaresima, ci costringe a guardarci dentro. A rimettere ordine nei pensieri, nei valori, nelle sicurezze, in famiglia, al lavoro, nel senso di comunità. A ridare contorno alle nostre esistenze.
È Pasqua. Ripartiamo! Rinasciamo! Ritrovando un nuovo più profondo senso della vita e della comunità. Più ambientale e solidale. Più collettiva. Più sociale. Più equa. Più autentica.