Per chi l’ha saputa cogliere, ci è stata data una straordinaria opportunità in questo periodo: riscrivere il copione delle nostre giornate.
Non scorrendolo distrattamente come abbiamo magari fatto sinora, dando per scontato il finale. Ma inserendo un co-autore nuovo: la consapevolezza.
E’ un coautore prepotente, che cambia la trama, inserisce nuovi personaggi, modifica il finale.
Il cambiamento ha bisogno di un protagonista (la decisione di cambiamento) e di un co-protagonista (le cose che accadono).
Ha bisogno di una sceneggiatura, che è il percorso di cambiamento. E la sceneggiatura deve prevedere una scenografia potente, in grado cioè di generare valore dal cambiamento. In grado di andare oltre il desiderio di cambiamento.
Per questo una parte importantissima ce l’ha il direttore della fotografia. Il cambiamento si svolge infatti in 4-5 fotogrammi essenziali, che disegnano le tappe del percorso di cambiamento.
Talvolta lasciamo troppo tempo in camera oscura i negativi di queste foto e cosi ingialliscono, senza avere generato innovazione.
Come in sliding doors, ci sono date piú opzioni. Solo che a differenza del film, nessuno ci svela che l’imprevisto subito all’inizio dà poi il via ad una trasformazione generativa.
Impariamo allora a soffermarci, per cogliere i suggerimenti di cambiamento che incontriamo nella vita. Suggerimenti che si presentano nella forma dell’imprevisto, almeno sino a quando non interviene il nostro co-autore.
“Abbiamo una vita sola. Nessuno ci offre una seconda occasione. Se ci si lascia sfuggire qualcosa tra le dita, è perduta per sempre. E poi si passa il resto della vita a cercare di ritrovarla” Rosamunde Pilcher