Serve un pilota esperto

Nei corsi di guida sportiva insegnano che quando occorre affrontare una curva (ovvero, un cambiamento di direzione), la prima cosa da fare è alzare la testa e guardare lontano.

Guardare solo a due metri oltre il proprio cofano, non permette di gestire il cambiamento, ma solo di ‘oltre_passare’ la curva.

Guardare nello specchietto retrovisore, non permette nemmeno di affrontarla la curva perché si punta l’attenzione solo sulla strada dietro di noi, e non allarghiamo invece lo sguardo a ciò che si prospetta oltre la curva.

Prospettiva: è questo che permette di dare una direzione al cambiamento.

Per affrontare un cambiamento, occorre predisporsi <verso> il cambiamento. Continuando la metafora automobilistica, prima di affrontare una curva bisogna mentalmente abbandonare il rettilineo e predisporsi ad affrontare il tornante. E non farlo in maniera incerta, ma con la certezza di possedere il controllo della strada.

E chi è esperto di guida sa che bisogna saper leggere il cambiamento. Prepararsi ad affrontare una curva, presuppone di sapere quando tagliare la curva e uscire da essa a gran velocità. Farlo nel momento giusto, cambia il ritmo delle scelte.

Il cambiamento prevede sapere ingranare la marcia giusta. Quella che ci permette di tenere la strada dando al veicolo il sostegno necessario.

Il cambiamento richiede quindi un pilota esperto, che ami guidare, che senta l’importanza dell’alternarsi di rettilinei e tornanti. Ma soprattutto un pilota in grado di “sentire” la strada del cambiamento.

Non di un pilota automatico, ma di un pilota connesso, che sente l’abbrivio nella strada del cambiamento.

Serve dotarsi di una mappa per orientarsi, per costruire la meta a cui arrivare anche affrontando bene quelle curve.

E serve specialmente di un co-pilota, che è la consapevolezza. Che guardi le mappe del percorso di cambiamento e ci guidi nella giusta traiettoria. Facendoci lasciare quando è necessario la via maestra per prendere i sentieri meno battuti che ci conducono a piani di prospettiva che generano effetti positivi, dandoci i giusti punti di orientamento ai bivi e lasciando che la strada si apra verso nuove prospettive di crescita.

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