Il vulcano in eruzione che è dentro di noi

La rabbia è un’emozione universale, che con diverse intensità incontriamo tutti nella vita. Se le permettiamo di fare il suo corso, senza rinchiuderla dentro di noi, può diventare un alleato prezioso per il cambiamento.

Espressione di emotività eccessiva e caratterizzata nella modalità dissonante dalla mancanza di freni, la rabbia è considerata erroneamente un’emozione negativa. É invece un’emozione che contiene in sé altri significati oltre la sua modalità espressiva.

Tenerla dentro senza mai manifestarla equivale ad avere in borsa una bomba che potrebbe esplodere in qualsiasi momento. Non a caso, Julia Cameron definisce la rabbia “un combustibile”, che ci accende in modo istintivo.

Quando proviamo questa emozione siamo spinti a fare qualcosa di violento, ma poi pensiamo che “non sta bene” e quindi la reprimiamo, facciamo finta che non esista, ci impegniamo in qualsiasi cosa tranne che nella cosa più giusta che potremmo fare: ascoltarla. Conoscere i suoi compagni di cammino.

La rabbia infatti non ‘cammina’ mai da sola. Spesso è solo il segno della presenza di altre emozioni concomitanti, che restano nascoste (e che non trovano espressione nell’esplosione deflagrante) come la paura, la vulnerabilità, la demotivazione, la delusione. Sono questi i lapilli che lasciamo nascosti sotto il vulcano, mentre la lava della rabbia fa la sua ‘spettacolare’ esplosione.

Il problema della rabbia allora non è l’emozione in sé che, in quanto tale, è del tutto naturale ed inevitabile, bensì il nostro modo di reagire. Ciò che dalla rabbia siamo disposti ad <imparare>.

La rabbia non nasce dal nulla. E per lo stesso motivo non si dissolve da sola, va invece trasformata in qualcosa di generativo. La rabbia può avere una forte spinta motivazionale e se ben elaborata può dare spazio ad una grande trasformazione interiore, che lavorando sulla consapevolezza, trasforma le ‘mancanze’ in crescita.

La rabbia va ascoltata, perché è come una mappa che ci mostra dove vogliamo andare in futuro, dove siamo stati in passato e che cosa non ci è piaciuto.

Essere talvolta arrabbiati può essere uno stimolo proattivo al cambiamento, ma solo se sappiamo ascoltarla. Se ci fermiamo ad ascoltarla.

Se nascondiamo “la voce della rabbia” dietro il frastuono della sua carica esplosiva non ci fermeremo mai a lavorare su quel magma sotterraneo che dà origine all’esplosione.

Trovare invece i giusti condotti da cui far uscire la potenza eruttiva rende il vulcano attivo ma non pericoloso.

Dalla rabbia ben canalizzata deriva la nostra energia creativa. Quella straordinaria forza che ci mette in moto.

Quindi, quando proviamo l’emozione della rabbia, fermiamoci e diamo ascolto a ciò che il “magma ci dice”. Facciamo defluire la nostra energia creativa risvegliata dalla nostra ‘rabbia buona’. Forse troveremo proprio nel dialogo con la nostra rabbia, la spinta creativa che dare il via ad un nuovo progetto.

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