Connessioni generative

Che cosa vuol dire addomesticare? 

E’ una cosa da molto dimenticata. Vuol dire creare dei legami…

Creare dei legami?

Certo, Tu, fino ad ora per me, non sei che un ragazzino uguale a centomila ragazzini. E non ho bisogno di te. E neppure tu hai bisogno di me. Io non sono per te che una volpe uguale a centomila volpi. Ma se tu mi addomestichi, noi avremo bisogno uno dell’altro. Tu sarai per me unico al mondo, e io sarò per te unica al mondo.

” Comincio a capire”, disse il piccolo principe. ” C’è un fiore…. Credo che mi abbia addomesticata “

Creare dei legami, ovvero delle connessioni generative, alleanze da cui apprendere e a partire dalle quali lavorare sulla fiducia è il postulato base della leadership generativa.

Quello che viene chiamato il <relazionismo generativo> ovvero la capacità di generare valore attraverso la forza scatenante dall’intelligenza collettiva, che supera i confini inevitabilmente limitati dell’Io per dare spazio al talento autentico di esprimersi.

La creazione di valore si genera proprio nel passaggio da una sterilità dell’Ego (tipica del leader) alla generatività del Noi (che invece caratterizza la leadership generativa).

La volpe ritornò alla sua idea: ” La mia vita è monotona. Io do la caccia alle galline, e gli uomini danno la caccia a me .Tutte le galline si assomigliano, e tutti gli uomini si assomigliano. E io mi annoio per ciò. Ma se tu mi addomestichi la mia vita, sarà come illuminata. Conoscerò il rumore di passi che sarà diverso da tutti gli altri. Gli altri passi mi faranno nascondere sotto terra. Il tuo, mi farà uscire dalla tana, come una musica.

Monotonia significa stare sempre sugli stessi passi, senza il valore aggiunto che dà l’esplorazione di spazi nuovi, senza lo stimolo dell’entusiasmo e la motivazione costruenda della perseveranza (https://cleolicalzi.it/2023/07/31/perseveranza/).

La monotonia suona sempre la ‘stessa nota’, azzera la creatività, e ci fa rimanere a riva aspettando magari che sia la mareggiata a <costringerci> ad accorgerci che vivevamo con lo sguardo distratto dall’orizzonte.

E poi, guarda! Vedi, laggiù in fondo, dei campi di grano? Io non mangio il pane e il grano, per me è inutile. I campi di grano non mi ricordano nulla. E questo è triste! Ma tu hai dei capelli color d’oro. Allora sarà meraviglioso quando mi avrai addomesticato. Il grano, che è dorato, mi farà pensare a te. E amerò il rumore del vento nel grano…”

E’ l’entusiasmo per qualcosa che ci accende il desiderio che ci fa lasciare la zona comfort e ci mette in movimento. E’ energia vitale, tanto dirompente che diviene carburante per nuova avventure, per nuove prospettive.

La volpe tacque e guardò a lungo il piccolo principe: ” Per favore…addomesticami”, disse. ” Volentieri”, rispose il piccolo principe, ” ma non ho molto tempo, però. Ho da scoprire degli amici e da conoscere molte cose”.

E’ differente l’essere addomesticati dall’essere confinati dalle abitudini e dalle gabbie mentali che ci limitano (https://cleolicalzi.it/2021/05/20/il-nemico-che-ce-in-noi/).

Nell’essere addomesticati si diventa consapevoli del valore delle cose e si impara a guardare le cose da altre prospettive.

“Non si conoscono che le cose che si addomesticano”, disse la volpe.” gli uomini non hanno più tempo per conoscere nulla. Comprano dai mercanti le cose già fatte. Ma siccome non esistono mercanti di amici, gli uomini non hanno più amici. Se tu vuoi un amico addomesticami!”

Il tempo dell’addomesticamento è un tempo Kairos, un tempo di apprendimento, che allarga i confini e crea nuovi spazi (https://cleolicalzi.it/2020/08/19/tempo-circolare/).

Un tempo che ci permette di riscoprire la nostra autenticità e lasciare che venga valorizzata.

” Che bisogna fare?” domandò il piccolo principe.

Bisogna essere molto pazienti“, rispose la volpe. ” In principio tu ti sederai un po’ lontano da me, così, nell’erba. Io ti guarderò con la coda dell’occhio e tu non dirai nulla. Le parole sono una fonte di malintesi. Ma ogni giorno tu potrai sederti un po’ più vicino….”

Ma perché ciò accada, serve imparare l’importanza della pazienza, di quella attesa generativa che rende possibile l’accadere delle cose. Bisogna lasciare spazio all’ascolto e imparare l’arte della conversazione (https://cleolicalzi.it/2022/02/02/fare-conversazione/).

Per riscoprire quello sguardo nuovo sulle cose che rende possibile generare valore.

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