La maratona è metafora del cambiamento.
Osservando le regole della maratona possiamo trarre importanti spunti per guidare il cambiamento.
La maratona infatti insegna a camminare verso una meta vivendo ogni fase del percorso con impegno e con la giusta andatura.
Un percorso di resilienza che non sarà facile concludere, se ogni fase non viene vissuta adeguatamente e sapendo di dovere dosare le proprie risorse per affrontare tutto il percorso senza mai perdere l’equilibrio.
Imparando a gestire le fasi nel tempo, senza sprint iniziali che poi tolgono le energie necessarie per affrontare le ultime fasi .
Lo sanno bene i maratoneti. Sanno che allungare il passo all’inizio, mostrando baldanza e sicurezza non permette di arrivare al traguardo.
Il cambiamento ha i suoi tempi, esattamente come la maratona.
Il tragitto avrà cicli differenti, a volte in salita a volte in discesa, ma sempre si dovrà tenere l’andatura che più si adatta a sè stessi per non andare in debito di ossigeno o per risentirne con strappi muscolari.
La Maratona insegna che non importa la corsa degli altri: ciò che conta è il proprio percorso. Insegna che dopo una caduta conta rialzarsi e riprendere il cammino, non conta mai se nella caduta si sono persi attimi di camminata, c’è sempre un tempo per recuperare.
La maratona non è arroganza, è coraggio. Non è forza, è consapevolezza.
Non è una corsa nella vita ma un percorso. Non è arrivare primi ma è arrivare alla meta. Scegliere una meta e costruire il percorso per raggiungerla, costruendo con consapevolezza gli strumenti necessari.
La maratona è uno sport che richiede pazienza, serve avere il senso dell’attesa. E serve sapere affrontare il tragitto tra una sponda all’altra con il coraggio di chi le corse le corre sulle proprie gambe.
La maratona è un esercizio di vita che guarda avanti. Che non necessita di una divisa né di strumenti ma solo di coraggio, forza e determinazione. Di voglia di andare oltre. Esattamente come nel cambiamento.