Quando davanti ad un ostacolo rimandiamo é come se rimandassimo la possibilità di incontrarci. Di confrontarci con l’interlocutore che di più temiamo: noi stessi.
Ogni volta che allontaniamo il pensiero di un problema, rimandiamo di fare proprio quello che farebbe una piccola e significativa rivoluzione: sentire. Sentire la nostra confusione, sentire il nostro disorientamento, sentire la nostra inquietudine. Sentire i nostri desideri. Sentire la nostra voglia di cambiamento.
Ogni volta che rimandiamo l’appuntamento con noi stessi, perdiamo una grande opportunità. Perdiamo infatti la possibilità di prenderci cura del sé più autentico. Perdiamo l’opportunità che da quel sentire nasca il cambiamento.
Coltiviamo allora la distrazione. La capacità di distogliere l’attenzione da ciò che non è prioritario, per occuparci di noi. Impariamo ad allontanare il rumore, per sentire quello che è essenziale.
Impariamo a sentire le cose quando accadono. Senza perderci la magia dell’alba di un pensiero, la brezza dell’istante che accade, il caleidoscopio di colori di una nuova idea.
Rimettiamo la messa a fuoco su di noi.
Il cambiamento nasce nell’attimo in cui ci concediamo il lusso di ascoltarci.
Quella voce che non avevamo il tempo di fermarci a sentire, è proprio quella la strada che ci insegna a crescere.