C’ERA UNA VOLTA…che dietro un grande Uomo c’è sempre una grande Donna. La favola adesso ha un nuovo inizio. Ci sono un Uomo ed una Donna che <INSIEME> possono cambiare il futuro.
Dalle elezioni americane ci arriva un messaggio di forte cambiamento.
A guidare gli Stati Uniti per i prossimi 4 anni sarà una coppia amalgama di due visioni: l’esperto autorevole conoscitore di politica estera Joe Biden e l’avvocata e procuratore giudiziario Kamala Harris, da sempre impegnata in battaglie per l’affermazione dei diritti.
La democrazia paritaria si realizza con quel necessario sguardo plurale che permetterà di stimolare cambiamento generativo. Ben oltre la dimensione americana. Con l’effetto trascinamento di una role model così significativa
Kamala Harris porterà quella visione al femminile di cui abbiamo bisogno per cambiare. Incideranno il suo sguardo multietnico sulla società, il suo impegno per un mondo giusto, la sua attenzione alle fragilità sociali e la sua propensione al dialogo multiculturale. Ma soprattutto la sua leadership gentile.
Joe Biden porterà la sua capacità di ascolto e di negoziazione assertiva, che lo ha portato a scegliere al suo fianco proprio colei che lo aveva contrastato su alcuni temi. Convinto certamente dalla capacità empatica e proattiva di Kamala di portare avanti una nuova visione in difesa dei diritti e delle fasce più fragili. E di attrarre i giovani al voto, offrendo loro una prospettiva di futuro possibile. Credere nei sogni è il primo passo per realizzarli.
L’ingresso in squadra di Kamala Harris è stato decisivo. Con la sua energia ha portato al voto molti che avevano buttato la spugna e che non ci credevano più ed invece Kamala Harris è andata a prenderli uno ad uno, parlando nelle periferie, agli esclusi, alle fasce più fragili.
La multiculturalità di Kamala e la sua riconosciuta competenza ma anche il suo carattere deciso e la sua determinazione hanno permesso che la coppia Biden-Harris cambiasse un verdetto che molti davano per scontato.
Kamala, con l’accento sulla prima a. Le è capitato di frequente di dover correggere chi pronunciava il suo nome. Lo ha sempre fatto con il sorriso, che è diventato il suo marchio di fabbrica come la sua gentile ma determinata tenacia.
Ha il cognome ‘wasp’, ma il suo dna è da migrante. Porta infatti il nome di una divinità indù della prosperità, che significa Fiore di Loto, il simbolo del cambiamento generativo. Il fiore di loto raffigura infatti la metafora di come affrontare le avversità, trasformandole in sfide e opportunità di crescita.
E se la lezione che il fiore di loto ci trasmette è quella di trovare sempre la forza di convertire l’avversità in sfida, perseverando nel proprio obiettivo, modificando il solco di un destino che sembra segnato e mutando invece la difficoltà in occasione di cambiamento generativo, allora Kamala incarna perfettamente il nome che porta.
Joe Biden e Kamala Harris hanno vinto e convinto perché non si sono presentati come un Presidente ed una Donna ma come un’alleanza forte di visioni ed impegno improntata alla democrazia paritaria. Ed è stata una scelta di cambiamento vincente che ha sconfitto ogni pronostico.
Nelle sue prime parole, Kamala Harris ha tracciato il solco del cambiamento. Ha sottolineato che la democrazia non è uno stato, un fatto assodato, ma un processo complesso, il cui cambiamento dipende da noi. Dipende anche dalla consapevolezza che noi abbiamo del suo valore: <La democrazia non è garantita: dobbiamo avere una forte volontà di difenderla, salvaguardarla, non darla mai per scontata.>
Le sue parole tracciano una direttrice di futuro, nel senso più pieno del cambiamento: <Anche se sono la prima a ricoprire questa carica, non sarò l’ultima. Ogni bambina, ragazza che stasera ci guarda vede che questo è un paese pieno di possibilità. Il nostro paese vi manda un messaggio: sognate con grande ambizione, guidate con cognizione, guardatevi in un modo in cui gli altri potrebbero non vedervi. Noi saremo lì con voi.>.
E’ iniziato un nuovo ciclo. E come tutti i cambiamenti sarà generatore di un diverso futuro.