La Giornata della Memoria deve essere l’occasione per una riflessione – oggi quanto mai necessaria – sul valore dell’Europa come progetto comune e su ogni forma di intolleranza alla diversità. Sulle ragioni dello sterminio ieri, dell’immigrazione oggi.
La Memoria dovrebbe essere un paradigma, un immenso edificio della coscienza civica che deve servire a generare azione non mera commemorazione. La Memoria va esercitata non commemorata.
Tenere allora viva la memoria affinché ciò che che è accaduto non si ripeta. Anzi generi un cambiamento.
<Se questo é un uomo>: Primo Levi ci ricorda l’origine e la causa di ciò che è successo e che può ancora succedere perché è stato partorito da uomini.
La memoria deve essere rinvigorita quotidianamente, e non a date precostituite. Deve essere esercitata, non commemorata. E diventare azione plurale.
La giornata della memoria deve allora diventare l’occasione per rilanciare, attraverso l’edificio della memoria un’azione comune per portare pace, uguaglianza sociale e attuazione vera e sostanziale dei diritti. Per realizzare una condizione universale dell’esistere dove ogni persona sia libera di circolare nel mondo senza restrizioni di diritti e di dignità.
Un’Europa coesa basata sui principi di tolleranza ed accoglienza. Un’Europa che si ricordi che un Muro divide sempre qualcosa e nasconde l’incapacità di coniugare parole e fatti, di trovare una soluzione ad un conflitto, di accettare il diverso da noi.
<Noi siamo la memoria che abbiamo e la responsabilità che ci assumiamo. Senza memoria non esistiamo e senza responsabilità forse non meritiamo di esistere.> José Saramago