Gratitudine significa essere consapevole del valore delle cose.
La gratitudine è infatti frutto di un preventivo processo di elaborazione che ci permette di diventare consapevoli di ciò che ci accade. E quindi protagonisti delle nostre scelte.
La gratitudine è allora un potentissimo strumento di cambiamento, perché permette di vedere le cose dalla prospettiva di cosa generano ed apprezzare la lezione che ci arriva da ciò che (di straordinario, ovvero degno di nota perché ci porta fuori dalla zona comfort) stiamo vivendo.
Il filosofo cinese Lao Tse descrive la gratitudine come ‘memoria del cuore’. E come ogni forma di memoria, bisogna imparare a svilupparla, e poi tenerla allenata.
Il primo passo è smettere di dare tutto per scontato. Attivare invece lo sguardo attento sulle cose, cogliendo la meraviglia di ciò che ci accade e non solo gli ostacoli che si frappongono nel nostro percorso.
Per sviluppare la gratitudine occorre imparare ad avere ‘un altro sguardo sulle cose‘ e soffermarsi sulle (solo in apparenza) piccole cose.
Fondamentale è prendere spunto dai feedback suscitandoli anche con una più consapevole capacità di ascolto attivo e di agilità emotiva (https://cleolicalzi.it/2021/03/05/il-potere-nutritivo-del-feedback/).
Cicerone parlava della gratitudine come la ‘madre’ di tutti i sentimenti umani. Proprio per la potenza che è in grado di scatenare. Ed allora usiamola questa potenza.
Sia che diciamo ‘grazie’ a qualcuno, sia che il ‘grazie’ lo riceviamo, la sensazione che proviamo è di crescita interiore. Come una finestra che si apre su un panorama nuovo o su uno scenario su cui forse non avevamo posto la giusta attenzione.
La gratitudine è infatti altamente generativa: nutre e spinge ad aprirsi al nuovo. Le espressioni di gratitudine aiutano a sviluppare nuove connessioni e a costruire relazioni generative. Ci aiutano ad affrontare le avversità e a riprenderci da esse con forza e motivazione.
Ma è anche necessaria a sviluppare quella mentalità di crescita che definisce la leadership.
Provare gratitudine significa accettare la vita in tutte le sue sfaccettature, anche quelle più difficili. Accogliere gli errori, gli ostacoli ed i fallimenti come ‘maestri’ capaci di farci vedere nuove strade.
La gratitudine diventa allora il modo per vivere anche i momenti difficili con un senso di gioia, consapevoli sempre della lezione che certamente ci stanno lasciando.
Non è infatti la felicità che ci porta gratitudine. È la gratitudine che ci porta felicità.
“Goditi le piccole cose. Un giorno potresti guardarti indietro e renderti conto che erano le grandi cose.” Robert Brault