La leadership deve dimostrarsi in grado non solo di guidare ma anche, e soprattutto, di orientare e motivare la squadra.
Deve essere capace di far emergere i talenti più competenti e costruire su di essi una direttrice di futuro (https://cleolicalzi.it/2022/03/02/che-cose-il-talento/).
Essere capace di far maturare in ogni luogo dell’organizzazione il convincimento di essere parte integrante del progetto. Di essere un ingranaggio fondamentale per la riuscita del tutto.
Il collante che dà forza a questa capacità della Leadership è avere uno scopo forte, un purpose, che deve andare sempre oltre la dimensione personale e che faccia da collante nell’organizzazione e fornisca al gruppo un ‘vocabolario’ ed una direzione comune.
Lo scopo comune è infatti il più grande attivatore di motivazione. Perché fa sentire tutti parte della soluzione.
Costruisce respons-abilità diffusa (https://cleolicalzi.it/2021/03/29/respons-abilita/), mobilitando intelligenza collettiva e non invece un pensiero monoculare dominante, inevitabilmente destinato a consumarsi non essendo alimentato dal confronto e dalla dialettica generativa.
Il modello organizzativo verticale certamente non rende in termini di generatività, perché impedisce ai talenti di esprimersi e di realizzare valore per l’organizzazione. Al contrario un’organizzazione orientata in relazione allo scopo comune ed alle connessioni funzionali a realizzarlo permette di abbassare la piramide organizzativa, allargando la base decisionale.
Vengono così create le condizioni necessarie allo sviluppo di una leadership diffusa capace di mettere in moto tutta la potenzialità dell’intelligenza collettiva.
Il concetto di empowerment – creazione di forza – sottolinea proprio la messa a punto di quei fattori che promuovono vantaggio competitivo dalle connessioni tra i diversi talenti dell’organizzazione.
La Empowering Leadership non pone sé stessa al vertice del proprio gruppo, e non impone una sua visione quale ‘pensiero unico’ ed anzi attiva il pensiero laterale in grado di generare nuove idee.
Non tenta in tutti i modi di imporre la sua visione, di persuadere e convincere gli altri a fare ciò verso cui manifestano resistenza e davanti al quale oppongono alternative, ma si presenta invece come un allenatore, un coach che investe sul talento, nel senso che costruisce quelle relazioni in grado di aiutare a liberare la intelligenza e la creatività.
La Empowering Leadership funziona da generatore di nuove leadership per realizzare consapevolmente ciò che va fatto al meglio.
L’empowerment richiede attenzione, connessione, integrazione e focalizzazione. Ma soprattutto richiede pazienza, umiltà e generosità (https://cleolicalzi.it/2021/06/04/pazienza-gentilezza-umilta-la-forza-della-leadership/).
Perché la forza della Leadership sta proprio nella capacità di generare.